(Source: scorpiondagger)

“Visto” e quelle barzellette schifose sui gay

 

“Perché i cattolici sono contrari alla legge sull’omofobia e gridano alla censura? Avete visto le sentinelle in piedi? Eppure in Italia abbiamo leggi che vietano le bestemmie e il vilipendio alla religione. Vietare le espressioni di odio su base religiosa non è forse altrettanto liberticida che vietarle su base sessuale? No, loro vogliono essere liberi di dare del finocchio ad un omosessuale ma io non posso maledire un personaggio di fantasia. A proposito della parola “finocchio”, inteso come pianta, nella storia è sempre stata una spezia casereccia che costava pochissimo, al contrario di quelle orientali. In Toscana -per esempio- il finocchio si usa per aromatizzare il salame: la famosa finocchiona. Da questo nasce l’idea di usare questa parola per indicare un uomo che si pensa non valga niente: l’omosessuale, la negazione della mascolinità in una società maschilista.
I cattolici poi (sempre loro) nel medioevo, quando mettevano al rogo gli omosessuali, considerati come indemoniati, per attenuare il puzzo di carne bruciata che esalava dai roghi, pare buttassero nel fuoco delle piante di finocchio.
Ecco dunque quanto c’è da ridere della parola “finocchio”, e quanto c’è da difenderne l’utilizzo in un periodo storico in cui ragazzini in età scolare si suicidano perché discriminati. Non sono le battute e le prese in giro sui gay il problema? E allora qual è, di grazia, il problema se non quello culturale? Qual è il problema se non che nel 2014 ancora escono libri di barzellette sui gay? E non mi si parli di barzellette sui carabinieri e sui preti, perché omosessuali si nasce, preti o carabinieri no. Gli omosessuali sono discriminati, i preti e i carabinieri casomai discriminano gli altri. Sapete cosa vi dico? Che allora, se si pùo deridere un gay in nome della libera espressione, allora io bestemmio. Anzi, ora esco, mi piazzo davanti alla chiesa e faccio la sentinella del diocane.”

— Ettore Ferrini (via limaotto)(via coqbaroque)