Si ha quasi l’impressione che oggi, senza rottamarenon si riesca ad anadare avanti. Ma se avessimo affidato il nostro passato allo sfasciacarrozze saremmo degli alberi spogli su una terra riarsa : un uomo senza storie alle spalle raramente incontra il futuro. E’ seduto su di un letto di ospedale, la voce stanca. le parole che si impastano complice la spossatezza. Sembra che  Pannella voglia comunicare attraverso uno sguardo lucido e fiero  la sua intenzione di andare fino in fondo nell’ultima battaglia. E tutti , anche i suoi più stretti oppositori sperano perchè quel “fondo” non si raggiunga mai. Allora, negli anni ’70, erano in tanti a non sapere che cosa significasse il termine referendum e sapevano dei divorziati dai lungometraggi americani. Le donne morivano di aborti clandestini coi ferri delle mammane infilate in grembo. Già allora c’era quello sguardo a spiegarci che era un nostro diritto quello di conquistarci spazi di libertà all’epoca preclusi. E così è stato tante volte -siate voi solidali o meno con le battaglie pannelliane-per mettere la prora verso il futuro.  Alcuni giorni fa, un ragazzo ha detto che si  trovava in cella per pochi grammi di fumo. Chi invece il fumo e il resto lo commercializza a tonnellate ha probabilità assai inferiori di andare in galera. In carcere finiscono i più deboli. Premesso che sono un fautore della certezza della pena e non un garantista dall’amnistia facile, riconosco verità indiscutibili nella recente battaglia di Pannella : non è possibile che l’Italia del terzo millennio possegga un sistema giudiziario-carcerario basato su meccanismi medioevali. si tratta di carenze funzionali e strutturali che non giovano a nessuno, alla giustizia e  al cittadino prima di ogni altro. Ben venga quindi chi pone l’accento sul mondo parallelo e disastrato che raramente riescea reintegrare chi ha sbagliato, ma lo conduce sempre più distante dalla retta via.  A Marco Pannella va il merito di aver combattuto come sempre a muso duro e senza risparmiarsi nulla. Nel suo sguardo azzurro l’ennesima convinzione, eroica e presuntuosa, di voler ancora una volta tracciare la rotta per il futuro del nostro paese.