Quanto tempo è passato da quel giorno d'autunno
di un ottobre avanzato, con il cielo già bruno,
fra sessioni di esami, giorni persi in pigrizia,
giovanili ciarpami, arrivò la notizia…
Ci prese come un pugno, ci gelò di sconforto,
sapere a brutto...

Quanto tempo è passato da quel giorno d’autunno
di un ottobre avanzato, con il cielo già bruno,
fra sessioni di esami, giorni persi in pigrizia,
giovanili ciarpami, arrivò la notizia…

Ci prese come un pugno, ci gelò di sconforto,
sapere a brutto grugno che Guevara era morto:
in quel giorno d’ottobre, in terra boliviana
era tradito e perso Ernesto “Che” Guevara…

Si offuscarono i libri, si rabbuiò la stanza,
perché con lui era morta una nostra speranza:
erano gli anni fatati di miti cantati e di contestazioni,
erano i giorni passati a discutere e a tessere le belle illusioni…

“Che” Guevara era morto, ma ognuno lo credeva
che con noi il suo pensiero nel mondo rimaneva…

Passarono stagioni ma continuammo ancora
a mangiare illusioni e verità a ogni ora,
anni di ogni scoperta, anni senza rimpianti:
“Forza Compagni, all’erta, si deve andare avanti!”

E avanti andammo sempre con le nostre bandiere
e intonandole tutte quelle nostre chimere…
In un giorno d’ottobre, in terra boliviana,
con cento colpi è morto Ernesto “Che” Guevara…

E qualcosa negli anni terminò per davvero
cozzando contro gli inganni del vivere giornaliero:
i compagni di un giorno o partiti o venduti,
sembra si giri attorno a pochi sopravvissuti…

Il terzo mondo piange, ognuno adesso sa
che “Che” Guevara è morto, forse non tornerà,
ma voi reazionari tremate, non sono finite le rivoluzioni
e voi, a decine, che usate parole diverse, le stesse prigioni

Francesco Guccini “Stagioni”

9/10/67 moriva Ernesto Che Guevara
Hasta Siempre, Comandante.

A migrant is rescued from the Mediteranean sea by a member of Proactiva Open Arms NGO some 20 nautical miles north of Libya on October, 2016.
Aris Messinis

A migrant is rescued from the Mediteranean sea by a member of Proactiva Open Arms NGO some 20 nautical miles north of Libya on October, 2016.

Aris Messinis

Che cosa me ne frega di com’è nata la terra
Se poi la ricoprono solo di guerra?
L’infinitamente piccolo / l’infinitamente grande
Questioni del cazzo c’è gente in mutande
Miliardi di euro per una domanda
Ci avrebbe mangiato tutto il Ruanda
Scienziati a Ginevra / scienziati a Mosca
Tutti a lavoro
Per quale risposta?

La mia vendetta contro chi?
La tua vendetta contro chi?

Cercar di capire chi è stato a creare
Un bimbo piange non ha da mangiare
Chiedendo alla madre un pezzo pane
Si piega ed urla “ho troppa fame!”
Forse muore
Non ha mangiato
Il perché chiedilo a qualche scienziato

La mia vendetta contro chi?
La tua vendetta contro chi?

Bella la guerra
Un colpo e tutti giù per terra
Una bomba su quel paese
Le case per aria le teste comprese
E per la gioia dei militari
Milioni di lapidi tutte uguali

Management del Dolore Post-Operatorio “Macedonia”